lunedì 16 marzo 2020

Sogno Cinese

Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.



Xi Jiping da non confondere con gli Gipsy King, per quanto sua moglie faccia la cantante; a seguito di una carriera militare e politica, è diventato il presidente della Repubblica Cinese dal 15 novembre del 2013, già segretario generale del Partito Centrale Cinese (PCC) dal 2012.

L’8 giugno 2013, durante l’incontro col presidente americano Barack Obama, spiegò che il suo pensiero di un Sogno Cinese si propone di occuparsi della prosperità del paese, della ripresa nazionale, della felicità e della pace del popolo, promuovendo lo win-win anglosassone (tutti sono vincenti, nessuno è sconfitto).

Il sogno cinese sembra così possa essere paragonato al sogno americano. In quest’ottica dovrebbe essere collocata la strategia cinese del “One Belt, One Road” per il miglioramento dei collegamenti commerciali globali dove l’imparzialità della giustizia cinese, la disciplina del PCC, la lotta alla corruzione, l’energia rinnovabile, la tutela ambientale e le riforme delle imprese statali, della difesa nazionale e dell’anagrafe dovrebbero tranquillizzare noi occidentali sul fatto che la loro espansione, iniziata ormai decenni fa, non sia in realtà un’invasione silenziosa.

Il 18 settembre 2017 i media di stato cinesi annunciarono che il Comitato centrale del PCC aveva deciso che la filosofia politica di Xi Jiping, chiamata "il pensiero di Xi Jinping" dai media occidentali, sarebbe entrata di diritto nella loro costituzione; cosa avvenuta ufficialmente il 24 ottobre 2017.

Alla luce di questo, in quanti si ricordano delle notizie che giungevano da Wuhan prima dell’epidemia del Nuovo Corona Virus? Laboratori chiusi, medici silenziati, professori arrestati, social-network censurati, attacchi ai “nemici del popolo”, sommosse degli studenti e repressione di questi da parte delle autorità. Lo stesso medico Li Wenliang fu arrestato subito dopo aver scritto su una web-chat che la nuova infezione era causata da un virus simile a quello della Sars (debellata nel 2003). Medico per altro contagiato dal Covid-19 e morto dopo il suo rilascio dalle galere.

Risale al 17 novembre 2019 il primo contagiato accertato nella provincia di Wuhan. Il primo significa che si tratta del paziente numero Uno e che a oggi del paziente Zero non si sa nulla (innescando diverse ipotesi di complotto). Bisogna però aspettare tre mesi (il 23 gennaio) e centinaia di casi di contagio perché la Cina annunci al mondo l’epidemia (poi pandemia) del Nuovo Corona Virus e con essa la nuova propaganda politica e culturale del PCC, con la complicità, consapevole o no, del nostro ministro degli Esteri, il quale dopo aver chiuso i voli con la Cina si è riscoperto pronto ad acclamarla per i loro aiuti. Aiuti che però sono arrivati direttamente grazie ai legami storici tra la Croce Rossa cinese (nota per essere "slegata" dal governo) e la Croce Rossa Italiana, la diretta interessata a ricevere questi aiuti.

Così in Italia, durante i resti dei cenoni natalizi prolungati fino a Pasqua, dove si combatte questa guerra mediatica a suon di abbuffate di ansiolitici, che vedono una escalation del profitto a favore delle sempre vincenti case farmaceutiche, la popolazione virtuale italiana si divide monotonamente tra complottisti, paladini della scienza e delle autorità e naturalisti.

I complottisti, come al solito, credono di saperla più lunga degli altri, ma in definitiva oltre ad attaccare ora l’America, ora la Cina, ora la Russia, ma anche le banche e la cause farmaceutiche, non fanno nulla di concreto.

I paladini della scienza e delle autorità, come già accaduto durante il caso dei vaccini, si spendono ad additare sui social i complottisti come ignoranti e fanfaroni, ma anche loro, in definitiva, sanno solo eseguire gli ordini come gregge da soma in nome di qualcosa che i più non comprendono neppure.

A questi si aggiungono i naturalisti, affiancati dai fatalisti e perché no dagli spiritualisti, i quali sostengono che la natura fa il suo corso e che da sempre seleziona dividendo il più forte dal più debole. Teoria che sembra essere stata impugnata alla lettera dal regno britannico il quale, fuori dalla Brexit e dalla Comunità Europea, è l’unico paese, a oggi, a cui non sono stati chiusi i confini con gli USA.

Siamo ormai un popolo virtuale, un popolo che non esiste più da tempo, e lo dimostra il fatto che durante questi “arresti domiciliari” ha come prerogativa migliore quella di svaligiare i supermercati, fare contest di cucina sui social, inventarsi flash mob o cantare dal balcone, portare fuori lo stesso cane ripetutamente per poter uscire a turno, perché quello che gli interessa sapere è che quest’emergenza presto finirà, così da poter continuare a infischiarsene del fatto che si muore ancora per Ebola, che si muore in Palestina, nelle prigioni italiane, che si muore per inquinamento ambientale, compreso quello del 5G che darà tra non molto una sonora sferzata, perché pare sia causa di immunodepressione, con tutto quello che ne consegue.



Un popolo così può solo vivere di congetture e senza comprendere che i fatti non costituiscono la realtà bensì che questa vada scovata dietro i fatti che la celano; e siccome faccio parte di questo meraviglioso popolo virtuale, anche se non farò congetture, mi arrogo il diritto di sollevare dei dubbi.



Io non so quale sia la causa di tutta questa pandemia, da dove sia partita o se l’abbia partorita qualcuno, quello che so è quanto questo fenomeno sociale, collegato al Covid-19, sia un incredibile oggetto di studio per chiunque volesse in qualche maniera giovarsene. Enti governativi o privati che siano. Uno studio sociale sul comportamento umano iniziato su vasta scala già durante i tafferugli tra i no-vax e i pro-vax.

I fatti che a me colpiscono alla fine sono questi: esattamente come abbiamo accettato 12 vaccini senza uno studio indipendente sulla validità e pericolosità di questi, stiamo accettando una restrizione sulla libertà personale senza avere certezze sulla validità di queste restrizioni a lungo termine (disturbi depressivi, omicidi, violenze domestiche, suicidi, disturbi alimentari, comportamenti compulsivi, ecc...) e sulla pericolosità effettiva del Covid-19 che, ad oggi sappiamo essere molto aggressivo verso quei soggetti dichiarati potenzialmente “a rischio” ovvero verso quei soggetti che possono sviluppare una polmonite interstiziale; la quale come sappiamo dal Manuale di malattie dell’apparato respiratorio e chirurgia toracica è potenzialmente pericolosa nei confronti di tutti quei soggetti che hanno a che fare col fumo della sigaretta, con inquinamenti ambientali (polveri sottili), con l’uso e l’abuso di farmaci (antidepressivi), con l’inalazione da reflusso gastroesofageo, con una predisposizione allergica (fenotipo atopico), con una predisposizione genetica (LOCI HLA B8, B12, B15, DR2, DW6), con deficit di ALFA1-ANTITRIPSINA, con antagonisti ricettori IL1, con polimorfismo GENE TNF-ALFA, e in quei soggetti già compromessi da altri virus. Va da sé che i soggetti immunodepressi siano naturalmente predisposti agli attacchi dei virus.



Esattamente come per altre influenze, le quali continuano a detenere ancora il maggior numero di morti per complicazione a fronte di malattie pregresse.



Questo non significa che i reparti di terapia intensiva, i dottori e l’organico sanitario in generale non stiano facendo un eccellente lavoro e che non siano realmente subissati di lavoro, ma avrebbero tutto questo gran da fare, al limite del sopportabile, se i tagli alla sanità in questi ultimi 10 anni non fossero progressivamente aumentati a discapito della nostra salute pubblica?



Quanti soggetti sani, attraverso queste restrizioni che ledono la libertà fisica e psichica si trasformeranno o si sono già trasformati in potenziali soggetti “a rischio”?



E ancora, perché la percentuale dei danneggiati da vaccino è considerata di serie B rispetto alla percentuale delle morti da Covid-19?


I nostri politici quanto sono consapevoli di essere dei burattini schiacciati dall’informazione gestita quasi completamente dalle lobby delle multinazionali?

La realtà è che un morto esiste solo se ci tocca sufficientemente da vicino. Possibile che il “sogno” del popolo italiano sia solo di non voler avere a che fare con chi muore o essere quel morto a cui non interessa più?

Queste sono solo alcune delle domande che mi tengono sveglio la notte, nella preoccupazione costante di non dover essere costretto a mettere il muso negli ospedali, i quali si sono trasformati, a mio avviso, nel centro nevralgico di questa restrizione, dove ovvero si consuma l’epicentro drammatico del Covid-19, il quale miete, in proporzione, più contagiati tra gli operatori sanitari che non tra le famiglie rinchiuse in casa, oltre a trasformare la guerra al virus in terrorismo mediatico.

Perché io posso anche restare a casa ma non mi fido.



Lun 16 mar 2020
Angelo Liuzzi





Le fonti per questo articolo sono state ricavate dalla lettura degli articoli apparsi sul Corriere della Sera, sul corriere.it, sul foglio.it e sull’ascolto costante del Tg24. Su wikipedia riguardo alle informazioni sul presidente della Repubblica cinese, mentre per le nozioni medico-scientifiche sugli articoli del dr. Diego Tommasone pubblicati sulla sua pagina face.