domenica 12 aprile 2020

Mascherine sociali di Angelo Liuzzi


Non si può osservare qualcosa senza
modificarne in una certa misura lo stato.



All’improvviso i giorni della settimana sono diventati una lunga e interminabile domenica e l’aria per le strade è apparsa surreale. Di restrizione in restrizione è stato possibile far accettare, anzi volere, visto che ben oltre il 90% degli italiani si è dimostrata in linea col Governo, restrizioni al pari di un condannato ai domiciliari o perché no all’ordine del giorno in zone rosse come quelle che vivono i palestinesi, con la sola variante: non ci ammazzano. Almeno, non ci sono carri armati e cecchini appostati.
Ci lasciano ammazzare fra di noi.

Nessuno farà una statistica delle violenze domestiche, dell’incremento della vendita di psicofarmaci e dei trattamenti sanitari obbligatori (TSO) e se così non fosse probabilmente verrà interpretata male o volutamente riportata in maniera distorta, esattamente come sta accadendo con i dati statistici sulla SARS-CoV-2.

Certo, tali vittime in questo momento sono sicuramente meno importanti se paragonate alle vittime che si sarebbero potute salvare se avessimo avuto un organo sanitario efficiente. I tagli subiti dalla Sanità pubblica in questi ultimi 20 hanno creato una guerra che altresì si sarebbe potuta risolvere in maniera e in tempi differenti.
Avere i medici e gli operatori sanitari migliori serve a poco se a questi mancano le strutture, i respiratori o i reagenti per poter fare i tamponi. In Corea del Sud hanno debellato il virus facendo tamponi a tappeto e isolando solo gli infetti. Non potendoci permettere il modello coreano abbiamo dovuto applicare quello cinese.

Quante vite si sarebbero potute salvare, visto che muoiono ogni anno dalle 8000 alle 10000 persone per complicazioni da influenza?
Dovremmo avere la capacità di comprendere da soli che per quanto i media, senza alcuna forma di contraddittorio, abbiano fatto in modo di impregnarci di paura per un possibile contagio, facendoci sentire sbagliati e untori di chissà quale peste, la verità è che noi restiamo a casa per chi questo contagio potrebbe non superarlo.
Solo per questo motivo, altruistico quindi, se fossimo ancora dotati di una coscienza sociale.

Governo assassino quindi? Be’ no, sarebbe semplice. Prima di tutto perché si dovrebbe parlare di più Governi e, secondo, perché questo sciacallaggio a danno della Sanità pubblica (e non solo, vedi educazione e cultura) è responsabilità di tutti:  preda forse delle nuove tecnologie virtuali e di quella sensazione di finto benessere con la quale abbiamo permesso di far scivolare l’Italia nel declino finanziario, tanto da renderla suddita di un fantasmagorico Governo Oligarchico.

In questo senso la terra è ancora piatta, virtualmente certo, ma piatta perché non sono più le nazioni a governare; l’Europa è morta e con essa l’ormai lontano sogno mazziniano di una complice Europa unita. Russi e Giapponesi si sono rivelati più vicini di quanto lo siano Germania e Francia.
Le alleanze bancarie e societarie dei vari Rothschild, Rockefeller, Soros, etc. esistono al tal punto che se questi un domani ci dicessero davvero che la terra fosse piatta, avrebbero probabilmente gli strumenti per farcelo credere.
Così oggi l’aria che si respira per le strade è quasi mistica. Trasuda misticismo tra lezioni di yoga on-line, sedute di counselling e le ultime ricette di biscotti per cani.
Qualcuno dovrebbe spostare la data della festa del cane alla data in cui sul Financial Times sono apparse le parole del presidente del Consiglio Conte dove esprime l’intenzione di voler accedere al MES. Se questo dovesse avverarsi alle loro attuali condizioni, inaccettabili, l’Italia ipotecherebbe il suo futuro da qui fino al suo totale smembramento ad appannaggio dei grandi poteri finanziari.

E questo per quale motivo?

Perché sebbene le varie presidenze, non solo italiane, - ma quelle di ogni paese democratico, - cambino ogni tot di anni, non cambiano mai i poteri che si nascondono e governano dietro queste presidenze.
Come non cambia il capo della CIA ad ogni presidenza così ancor meno cambiano coloro che gestiscono società plurimiliardarie capaci di prevedere persino gli esiti delle borse durante un tracollo simile (Event 201) continuando ad arricchirsi. Questo non vuol dire necessariamente che ci sia un complotto dietro il Covid-19 o che sia un prodotto di bio-ingegneria (sebbene ci siano scienziati come il professore dell'università dell'Illinois Francis Boyle a pensarlo) però vuol dire quanto meno che ci siano menti altamente “artistiche” tali da immaginare e prevedere, come progetto, le conseguenze di tale scenario e trarne lauti profitti.

A noi però, umile popolo virtuale, che tutto questo lo abbiamo creduto possibile solo in serie tv come Designated Survivor, a noi, restano i dati con cui leccarci le ferite, per altro senza essere in grado di leggere correttamente.

Così questi dati sono andati a prenderli alla fonte:

  • Il 50% della popolazione non prenderà il Covid-19.
  • Dell’altro 50% la percentuale dei sintomatici con una condizione non severa sarà del 80%.
  • Il 15% presenterà condizioni severe ma non critiche.
  • Il 5% verserà in condizioni critiche.

Non essendo la matematica ancora un’opinione: la mortalità tra chi avrà contratto la malattia, il che non vuol dire tra chi sarà solamente infetto (senza aver contratto la malattia quindi) sarà del 2-3% in totale. Ovvero l’1% di quel 80%. L’8% di quel 20% e tra il 42 e il 62% di quel 5% critico.
Se si analizzano inoltre i dati per fascia d’età è facile comprendere che al di sotto dei 50 anni non si muore e che a oggi risultano solo 2 decessi per Covid-19 senza patologie pregresse, seppur su questi non sia stato fatto nessun esame anatomo-patologico a garanzia.
I media però ci fanno percepire altro. Perché? Lo sanno bene i free-vax questo.

L’ipotesi migliore è quella che chi governa l’Italia non la crede abitata da un popolo responsabile, mediamente colto e intelligente, altrettanto altruista e sensibile da poter capire e accettare una situazione di emergenza senza andare nel panico. 
Del resto fare un tampone a tappeto, qualora ci fossero stati i fondi necessari per farlo, avrebbe gettato nella psicosi quel 80% della metà della popolazione infetta che oggi guarisce senza cure speciali. Per lo stesso motivo i 6 mesi preventivati a gennaio per l’emergenza sono stati comunicati un po’ alla volta. Il popolo italiano è un popolo delicato e soprattutto irresponsabile. Del resto, responsabili di cosa? Visti i politici che ci rappresentano da diversi anni.

Perché ribellarsi all’informazione univoca e tendenziosa dei media, oggi più che mai fautori di terrorismo mediatico?
È come se fossimo diventati tutti dr. Jekyll e Mr. Hyde. Davanti la tv di Stato pronti ad obbedire e sulla rete pronti a inveire, sbraitare, accusare, demonizzare, complottare, asserire!

Nel frattempo i nostri vecchi muoiono soli, dopo aver speso ciò che rimane del loro tempo a mantenere i figli con le loro pensioni, i quali sono talmente assuefatti dall’informazione malata e dalla paura che è capace di instillare, che neppure quando vengono mostrate le immagini delle bare piene di immigrati (Sicilia 2018) spacciate per quelle contenenti i defunti bergamaschi sono in grado di sollevarsi.

Non dovrebbe essere il Governo a minacciare di chiudere la rete, con la scusa, magari anche plausibile, di un sovraccarico di questa, dovremmo staccare noi la spina, baciare i nostri cari più deboli e uscire nelle piazze, occupare le stazioni televisive, i palazzi di Governo. Ribaltare l’intero sistema.
Riprenderci l’Italia e renderla nuovamente sovrana.

Mi fermo qui, questa è un’altra puntata di quelle serie con le quali amiamo tanto intontirci su Netflix. Anche a pensarla una cosa del genere è possibile solo in digitale. Talmente è ridicola che alla fine probabilmente la eliminerò da questo articolo. Troppo lungo per altro per qualsiasi testata giornalistica, rivista o per la rete stessa.
Chi dovrebbe guidare questa rivolta?

Non mi resta che immaginare quanto ne uscirà provata la nostra psiche dopo gli arresti domiciliari che, a questo punto, mi sono convinto di meritare. Continuerò nel frattempo a fare zapping da un canale dove si parla di Covid-19 all’altro dove si parla ancora di Covid-19 e di come i medici, - gli stessi che si osteggiavano fino a pochi giorni fa perché non concordavano con ciò che avevamo letto su Wikipedia, - siano adesso diventati eroi.

Lo sono davvero per aver il coraggio e la forza di spostare su sé stessi un’intera pandemia senza l’equipaggiamento necessario; ma se la nostra media nazionale di letti per la terapia intensiva è di 3 per ospedale (in Svizzera è 6 e in Germania è 8) non sono eroi, sono martiri!

Finito lo zapping andrò sulla rete dove c’è tutto e il contrario di tutto, acuendo così la mia confusione. Sì certo, potrò venire a sapere che il direttore del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie americano (CDC) confessa che ci siano stati casi di Covid-19 in America già nel luglio del  2019, ma che sono stati scambiati per una banale influenza; che il laboratorio di biotecnologie di massima sicurezza di Fort Detrick nel Maryland sia stato chiuso ufficialmente, nello stesso periodo, per motivi di sicurezza nazionale dovuti al fatto che mancavano i controlli per il contenimento di materiali pericolosi; che i 2/3 di quel 5% dei deceduti in Italia presenta 3 o più malattie, soprattutto a livello cardiaco, nemmeno una sola: 3 o più.

Quando un castoro crea una diga troppo bassa per contenere l’argine e questa viene spazzata via, non dà colpa all’acqua perché è arrivata più alta della stagione passata.
C’è chi ha studiato più di me che pensa che se si fossero tenuti incorporati i dati senza enfatizzarli si sarebbe avuto lo stesso numero di decessi che si ha ogni anno per l’influenza.
Questo però i nostri politici, - mascherine sociali di burattinai invisibili, - se mai si dimostrasse veritiero, non potranno ammetterlo, perché nello stesso tempo ammetterebbero di non aver capito, di aver sbagliato o di avere tra loro persone “discutibili” e che magari lo sono loro stessi.

Intanto non vedo la mia vicina di casa da giorni, le portano da mangiare. Non riesce neppure a mettere il muso fuori la finestra tant’è la paura. A volte la sento gridare nel sonno, esco fuori nel giardino e resto impotente. Sono fortunato io, ho il giardino, lei no. Non so cosa fare. Mi ripeto: Adesso smette e se non lo fa chiamerò i soccorsi. Poi smette e mi immagino che uno di questi giorni la vedrò portare via e mettere in quarantena tutto il piccolo comune dove vivo. Arriveranno tutti bardati come cavalieri medioevali, muniti di tuta, guanti e mascherina che non avranno cambiato dalla precedente chiamata, magari dopo aver fatto il tampone a persone infette, e non certo per mancanza di volontà ma perché non hanno il ricambio o perché non ce la fanno a cambiarsi per le innumerevoli chiamate che arrivano, dettate per lo più dagli attacchi di panico, dalle crisi dovute alla mancanza di sole, dall’isteria di dover vivere a contatto con la miseria di quello che siamo diventati.



Lun 23 mar 2020

Angelo Liuzzi

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